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venerdì 30 ottobre 2009

L'inerzia dell'advertising online


Visti i numeri che popolano la rete in molti si chiedono come mai il grosso del budget per l'advertising finisca sulla TV nonostante spesso abbia meno visibilità di certi siti ed inoltre non può sfruttare bene la targettizzazione degli utenti. In molti propongono una risposta parzialemnte sarcastica con cui si intende evidenziare che l'effetto della pubblicità è tanto maggiore quanto minore è l'attività dei neuroni dello spettatore. A parte questa simpatica risposta il problema è che in TV ci sono due grandi concessionari pubblicitari con una certa massa critica(uno facente capo alla TV di stato l'altro al gruppo Mediaset) mentre su internet il mercato è molto più frammentato e spesso caratterizzato dalla presenza di intermediari. In questo contesto il potere contrattuale della TV nei confronti del web è maggiore e riesce quindi a spuntare la contrattazione con chi è alla ricerca di spazi pubblicitari. Inoltre in un mercato a due attori la possibilità di accordi collusi è piuttosto alta. Ciò non toglie che la qualità dell'adverting online sia di gran lunga maggiore degli spot TV in quanto oltre ad essere targettizzati, e dunque più efficiente, permette di approfondire la relazione con il potenziale cliente portandolo sulla propria homepage dove può trovare maggiori informazioni. Senza considerare che ci sono pratiche molto diffuse di ottimizzazione che permettono di aumentare l'efficienza delle proprie campagne pubblicitarie on-line.

lunedì 26 ottobre 2009

IRAP


In un momento di crisi in cui l'economia stenta a partire si cerca in qualche modo di far aumentare la liquidità nelle imprese per far fronte alla contrazione degli ordinativi. E le tasse sono sempre il taglio preferito specialmente se accrescono il costo del lavoro come l'IRAP.
Sul fatto che le tasse siano sempre troppo ci sono varie scuole di pensiero: c'è chi pensa che siano così alte perchè c'è troppa evasione fiscale, ma c'è l'altra faccia della medaglia che è l'inefficienza della pubblica amministrazione.
Vista l'attuale situazione delle finanze dello stato se si recuperano le mancate entrate derivanti dall'evasione fiscale probabilmente queste saranno usate per riempire la voragine del debito pubblico e per ridurre le aliquote.
L'irap al suo interno include i contributi sanitari ed altre voci; ma alla luce degli scandali della sanità pubblica (Puglia, Abruzzo...) risulta difficile concepire il finanziamento per questa forma di malcostume.
Quindi il problema non è la tassa in se ma l'impiego di questi flussi finanziari.
Come può un piccolo imprenditore che si scontra tutti i giorni con le avversità del mercato concepire di privarsi di risorse per finanziare la propria attività per destinarle ad alimentare le inefficienze della pubblica amministrazione. Se un elevato prelievo fiscale garantisse servizi al territorio come nei paesi nordici offrendo migliori infrastrutture (banda larga, reti ferroviarie....) il peso delle aliquote sarebbe minore in quanto lo stato fornirebbe una contropartita, ma invece questo meccanismo virtuoso manca ed è inevitabile che nasca quest'allergia alle tasse.
D'altronde non è un caso che le consulenze fiscali siano le uniche in aumento!!!

lunedì 5 ottobre 2009

E' il mercato, bellezza! E' il mercato...

Il mercato è l'attore fondamentale dell'economia. E' il mercato che decreta chi ha successo e chi no, chi merita di sopravvivere e chi merita di chiudere. Il mercato muta e cambiano le sue esigenze per questo è importante individuarle e saperle soddisfare.
Ed è proprio dalla soddisfazione delle esigenze del mercato che si aprono le opportunità di business. Proprio individuando e sapendo soddisfare queste esigenze si può dar vita a nuove imprese.
Si può agire in vari modo; individuandole per primi ed avendo così il vantaggio del first mover; oppure facendo meglio dello stato attuale dell'arte magari sapendo veicolare le innovazioni sia di prodotto che di processo. C'è da dire però che il vantaggio del first mover in un mercato abbastanza efficiente è limitato temporalmente e si deve sfruttare al meglio la rendita di posizione ottenuta nel breve periodo per consolidare la propria posizione: dunque non adagiarsi sugli allori per il vantaggio ottenuto.
Trovato l'esigenza da soddisfare bisogna capire che valore riconosco i clienti per quella loro esigenza e quindi valutare la fattibilità della soddisfazione di questa necessità.
Per far questo serve confrontare il valore riconosciuto dai potenziali clienti con la propria struttura di costi per poter ipotizzare la profittabilità dell'attività. Proprio in quest'ambita conta l'idea del modo in cui si intende soddisfare l'esigenza e serve valutare l'efficacia e l'efficienza del proprio prodotto/servizio.
Se avete superato positivamente questo test ed avete trovato le persone giuste, cosa aspettate a scrivere i Business Plan?

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