Benvenuto

Ti rigrazio per essere entrato nel mio Blog!
Buona lettura...

venerdì 1 aprile 2011

Il paradosso della conoscenza: dalla bassa crescita alla fuga dei cervelli


La competitività nelle moderne economie post-globalizzazione dipende sempre più dall’uso delle conoscenze scientifiche e delle tecnologie di punta.

Ma questo non sembra essere chiaro in Italia visto che sempre più si va alla ricerca di manodopera poco qualificata ma a buon mercato con l'illusione di restare sul mercato. Bene, questo può essere vero nel brevissimo periodo ma non costituisce un vantaggio competitivo duraturo. L'innovazione tecnologica ormai sta diventando alla portata di tutti; ma non di chi accetta in maniera passiva di veder le "proprie menti" far le valigie per trovar fortuna altrove.
In una ricerca commissionata dalla Fondazione Cariplo si mostra come queste dinamiche all'Italia siano costate circa 4 miliardi di € in 20 anni
Ma perchè in Italia questa dinamica è maggiormente accentuata che altrove?
Le cause sono molte, forse tutte giuste ma a mio giudizio la causa maggiormente preoccupante (che purtroppo sembra essere sistemica negli ultimi anni) è la bassa crescita dell'economia italiana, costantemente minore di quella degli altri paesi UE.
Questa causa abbinata alle altre (alto debito pubblico, assenza di merito, politica inefficace, tessuto industriale di micro-imprese, baronie....) produce un effetto devastante su tutto il sistema economico in quanto lo si priva di quella linfa vitale fondamentale per il rinnovamento e l'innovazione del tessuto industriale nazionale.
per qualche anni ci si è illusi che bastasse il brand del Made in Italy per rifugiarsi in una sorta di Oceano Blu. Ma anche questa è stata soltanto l'ennesima delusione di rilancio almeno di alcuni settori di punta. Uscirne fuori non è affatto semplice perchè nell'attuale situazione non ci sono i presupposti per sperare in una ripresa improvvisa della crescita economica italiana. Ma che fare per creare questi presupposti?

Cerca nel blog