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mercoledì 22 dicembre 2010

L'Italia non è il paese delle liberalizzazioni

Nel prossimo anno assisteremo alla liberalizzazione di fatto del trasporto ferroviario dei passeggeri. 
Molte sono le perplessità riguardo questo provvedimento, la maggiore riguarda l'apertura alla concorrenza delle tratte più redditizie. Queste tratte sono attualmente utilizzate dall'incumbent per la sussidiazione incrociata di tratte in perenne perdita ma che devono essere garantite per il mantenimento del servizio universale. I newcomer non sono tenuti ad assolvere l'onere del servizio universale.
Tuttavia l'Incumbent ha il vantaggio di poter gestire indirettamente la Rete decidendo le politiche di pricing per l'accesso alla rete. 
Questa liberalizzazione sembra fatta proprio con i piedi!
Per prima cosa non si è preso il classico provvedimento della scissione proprietaria della rete da quella di chi eroga il servizio (cosa che è accaduta nel mercato dell'energia elettrica con buoni risultati, sembrava brutto copiare qualcosa che funzionasse già). In questo modo il pricing per l'accesso alla rete ed agli slot sarebbe stabilito da un'authority o dagli equilibri di mercato (banalmente attraverso un'asta a rialzo degli operatori evitando la formazione di accordi collusivi).
Rimane però la problematica correlata al servizio universale.
Esistono varie soluzioni al problema comunque migliori rispetto a quella attuata. Ad esempio si può pensare di affidare il servizio tramite gara (come avviene già in alcune regioni) in cui il driver principale di valutazione dovrebbe essere il livello di servizio e successivamente il prezzo, ad esempio in Germania circa il 20% del trasporto ferroviario passeggeri è stato messo a gara e l'incumbent ha perso oltre la metà dei bandi.
Rimane da capire perchè non siano state approfondite queste tematiche.

venerdì 25 settembre 2009

Exit Strategy?

Ora che sembra superata la valle della disperazione della crisi ed iniziano a comparire i primi segni + si sente un gran parlare di exit strategy.
Ma in realtà cosa è cambiato in Italia durante questa crisi?
Niente!
Prima di questa crisi molto dei nodi strutturali come freno dell'economia italiana e handicap per la competitività delle imprese nostrane.
Ma qualcuno li ha sciolti questi nodi??
Proprio oggi sono stato su un treno che è partiti da Milano e mi ha portato a destinazione con 180 minuti di ritardo!
Con la scusa della crisi si sono dati un po' di contentini quà e là per acquietare gli animi, il solito sperpero all'Italia: nessuna lungimiranza, nessuna selettività in quello che si è fatto.
Torneranno anche i segni + ma i problemi restano e le decisioni di politica economica vengono prese in base all'auditel e non in base a precisi piani per il futuro. E questo più che colpa dei governi centrali è colpa delle amministrazioni locali.
Nella mia provincia (ex cassa del mezzogiorno) le multinazionali venute con gli incentivi ora stanno lasciando il territorio perchè ora non hanno più da prendere lasciando a casa migliaia di lavoratori. Lasciano il territorio con la scusa della crisi ma sono aziende che fanno utili!!!! Non sono in perdita!!!! Hanno avuto una normale contrazione del giro d'affari dovuta chiaramente alla congiuntura, ma sono in attivo e non sono state vittime del credit crunch!!! E gli amministratori locali cosa chiedono? Di nuovo la cassa del mezzogiorno! Ma dico avete mai visto un medico curare un malato con la causa della sua malattia??
Avrei capito se qualcuno avesse avanzato pretese sulla restituzione opportunamente attualizzata dei sussidi presi al fine di reinvestirli sul territorio; invece questi lungimiranti politici chiedono sovvenzioni a pioggia! A spendere i soli degli altri sono bravi tutti!
Ci vuole una ventata d'aria fresca per risolvere questi problemi che rallentano non solo l'economia ma l'Italia stessa.

venerdì 28 novembre 2008

Servizio pubblico o pubblico ladrocinio?


Sono usciti i nuovi orari di Trenitalia.
Come ormai da tradizione il servizio è peggiorato.
E' interessnate valutare le politiche di scelta dei treni sulla tratta Adriatica (treni da Milano verso la Puglia).
Tratta non coinvolta dal progetto TAV (comprensibilmente per via dell'orografia del territorio) ma quello che non trovo accettaile è il modo in cui è stato degradato il servizio.
Sono stati cancellatit tutti gli Eurostar propriamente detti (ETR 500), sono stati mantenuti alcuni Eurostarcity (ovviamente con prezzo rincarato), ed i treni cancellati sono stati abilmenti sostituiti con la rinomata FRECCIAROSSA che applica tariffe TAV costringendo così a pagare in più senza garantire tuttavia un servizio alternativo, senza considerare che la FRECCIAROSSA non prosegue e si deve cambiare treno prendendo la coincidenza a Bologna (sperando che sia puntuale).
Morale della favola solo 2 treni diretti (Eurostarcity) ed altri treni tav con il cambio a Bologna con lo scopo di obligare i viaggiatori a prendere dei treni più costosi.
Trovo che questa manovra sia inopportuna per un servizio pubblico, lo Stato, i Garanti e le Regioni devono vigilare sull'operato di questi Sindacalisti improvvisati manager che hanno come mission aziendale "estorcere" soldi ai viaggiatori.

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