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lunedì 26 ottobre 2009

IRAP


In un momento di crisi in cui l'economia stenta a partire si cerca in qualche modo di far aumentare la liquidità nelle imprese per far fronte alla contrazione degli ordinativi. E le tasse sono sempre il taglio preferito specialmente se accrescono il costo del lavoro come l'IRAP.
Sul fatto che le tasse siano sempre troppo ci sono varie scuole di pensiero: c'è chi pensa che siano così alte perchè c'è troppa evasione fiscale, ma c'è l'altra faccia della medaglia che è l'inefficienza della pubblica amministrazione.
Vista l'attuale situazione delle finanze dello stato se si recuperano le mancate entrate derivanti dall'evasione fiscale probabilmente queste saranno usate per riempire la voragine del debito pubblico e per ridurre le aliquote.
L'irap al suo interno include i contributi sanitari ed altre voci; ma alla luce degli scandali della sanità pubblica (Puglia, Abruzzo...) risulta difficile concepire il finanziamento per questa forma di malcostume.
Quindi il problema non è la tassa in se ma l'impiego di questi flussi finanziari.
Come può un piccolo imprenditore che si scontra tutti i giorni con le avversità del mercato concepire di privarsi di risorse per finanziare la propria attività per destinarle ad alimentare le inefficienze della pubblica amministrazione. Se un elevato prelievo fiscale garantisse servizi al territorio come nei paesi nordici offrendo migliori infrastrutture (banda larga, reti ferroviarie....) il peso delle aliquote sarebbe minore in quanto lo stato fornirebbe una contropartita, ma invece questo meccanismo virtuoso manca ed è inevitabile che nasca quest'allergia alle tasse.
D'altronde non è un caso che le consulenze fiscali siano le uniche in aumento!!!

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