I trend negativi della crisi sembrano ormai superati (sebbene sia ancora diffidente) ed è ora di cercare di capire cosa sia cambiato.
Innanzitutto si è maggiormente accentuata la concorrenza pressando il mercato, un’accelerazione del cambiamento che mina alla radice modelli di business consolidati ed infine la conoscenza diventa sempre di più una commodity ed erode i vantaggi competitivi del know how, un tempo fattore distintivo delle imprese di successo.
Analizziamo punto per punto gli elementi presentati: ormai sul mercato globale non si stanno più affacciando le realtà del far –east (Cina, India, Vietnam…) ma anche altri Paesi dell’America Latina (Brasile) e la Russia che si è svegliata dal suo torpore insieme ad altri paesi emergenti del centro Asia.
Questi nuovi attori che si affacciano sul mercato globale presentano ognuno dei vantaggi competitivi (chi dispone di forza lavoro a basso costo, chi di ingenti risorse naturali….) che rendono la competizione ancora più pressante.
Di fronte a questa situazione il cambiamento diventa il paradigma per la sopravvivenza dell’azienda e quindi la necessità di essere reattivi alle mutazioni del mercato comporta evoluzioni continui dei modelli di business.
Infine grazie alle moderne tecnologie di comunicazione la conoscenza diventa una commodity in questo modo molte aziende hanno perso importante vantaggi competitivi.
A mio parere un’importante leva su cui poter agire è l’attenzione alle necessità l’interazione con il cliente. Questa leva deve essere utilizzata soprattutto per guidare la creatività e di conseguenza l’innovazione aziendale in modo da poter sempre inseguire e soddisfare le richieste dei clienti.
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