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venerdì 25 settembre 2009

Exit Strategy?

Ora che sembra superata la valle della disperazione della crisi ed iniziano a comparire i primi segni + si sente un gran parlare di exit strategy.
Ma in realtà cosa è cambiato in Italia durante questa crisi?
Niente!
Prima di questa crisi molto dei nodi strutturali come freno dell'economia italiana e handicap per la competitività delle imprese nostrane.
Ma qualcuno li ha sciolti questi nodi??
Proprio oggi sono stato su un treno che è partiti da Milano e mi ha portato a destinazione con 180 minuti di ritardo!
Con la scusa della crisi si sono dati un po' di contentini quà e là per acquietare gli animi, il solito sperpero all'Italia: nessuna lungimiranza, nessuna selettività in quello che si è fatto.
Torneranno anche i segni + ma i problemi restano e le decisioni di politica economica vengono prese in base all'auditel e non in base a precisi piani per il futuro. E questo più che colpa dei governi centrali è colpa delle amministrazioni locali.
Nella mia provincia (ex cassa del mezzogiorno) le multinazionali venute con gli incentivi ora stanno lasciando il territorio perchè ora non hanno più da prendere lasciando a casa migliaia di lavoratori. Lasciano il territorio con la scusa della crisi ma sono aziende che fanno utili!!!! Non sono in perdita!!!! Hanno avuto una normale contrazione del giro d'affari dovuta chiaramente alla congiuntura, ma sono in attivo e non sono state vittime del credit crunch!!! E gli amministratori locali cosa chiedono? Di nuovo la cassa del mezzogiorno! Ma dico avete mai visto un medico curare un malato con la causa della sua malattia??
Avrei capito se qualcuno avesse avanzato pretese sulla restituzione opportunamente attualizzata dei sussidi presi al fine di reinvestirli sul territorio; invece questi lungimiranti politici chiedono sovvenzioni a pioggia! A spendere i soli degli altri sono bravi tutti!
Ci vuole una ventata d'aria fresca per risolvere questi problemi che rallentano non solo l'economia ma l'Italia stessa.

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