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giovedì 15 aprile 2010

Il paradosso della produttività

Nell'ultimo decennio si è assistito ad un aumento dell'occupazione (più o meno precaria) a scapito della produttività.
Una delle cause della bassa produttività registrata nell'ultimo decennio è imputabile proprio alle forme di precariato che, usate spesso per tenere basso il costo del lavoro, hanno colpito la produttività.
Assumere una persona con esperienza può risultare molto costoso specialmente se paragonata ad altre forme di lavoro disponibili sul mercato come gli stagisti o i contratti a progetto. 
Chiaramente l'impatto sull'organizzazione delle due figure non è uguale: il lavoro svolto da una persona con una certa esperienza non può essere preteso da uno stagista però il mercato del lavoro offre stagisti a prezzo irrisorio (spesso anche gratis) per cui si possono ingaggiare più stagisti per svolere i compiti che potrebbe fare una persona con esperienza: ed ecco che la produttività cala. 
Ovviamente nel breve periodo questo stream di pensiero permette di contenere la disoccupazione ed avere un basso costo del lavoro, ma nel lungo periodo questa concezione del lavoro può risultare pericolosa specialmente se tra gli stagisti e i contratti a progetto c'è un alto turnover
Il turnover, concepito in questa maniera,  blocca la crescita professionale e danneggia anche le imprese che si troveranno sempre con risorse con scarsa conoscenza del business dell'azienda e impossibilitate a mettere a frutto la propria curva di apprendimento a causa del turnover.

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