L’evoluzione del web 2.0 è il web semantico denominato web 3.0
Ma come va letta quest’evoluzione?
Ho provato a concettualizzare il modo in cui viene utilizzato il media internet dagli utenti.
In principi (web 1.0) era un luogo dove trovare e reperire informazioni (oltre ad offrire svariati servizi dall’email a modelli di business commerciali), poi con il web 2.0 si è passati alla generazione di contenuti da parte degli utenti stessi (dai più famosi wikies e social network all’intera blogosfera) ora nasce la necessità di “ordinare” questa miriade di informazioni sparse e disorganizzate nella rete ed aggiungere un pizzico di intelligenza in più ai motori di ricerca (non che ora siano stupidi).
Le prime applicazioni web 3.0 vanno incontro a quest’esigenza: da tempo internet è divenuto il luogo in cui valutare scelte di acquisto di beni e servizi sfruttando le opinioni di utenti che lo hanno acquistato precedentemente ma spesso questo processo di reperimento di informazioni diventava oneroso (visitare forum, leggere blog e recensioni e confrontarle con i siti istituzionali) ma con il web 3.0 questo dovrebbe essere più semplice.
Tutto ciò non avvantaggia solamente il consumatore che diventa più responsabile, critico e selettivo nei confronti dell’offerta del mercato ma è un’opportunità anche per i produttori che possono reperire feedback ben strutturati dal mercato in base ai quali si possono effettuare scelte commerciali future.
Inoltre questa è anche un’opportunità per i pure players di internet che oltre al servizio di motore di ricerca possono abbinare dei canali tematici orientati all’indirizzamento verso i nuovi servizi del web 3.0.
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