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domenica 17 maggio 2009

Marchionne da manuale...


Già, le operazioni in corso, prima con Chrysler ed ora con Opel, sono proprio da manuale di Business school!
In un mercato in eccesso di offerta, come quello delle  automobili, è necessario un consolidamento in pochi player del settore che si spartiranno la torta.
E Marchionne sta dimostrando tutta la volontà e le capacità necessarie per arrivare a mangiare un pezzo di questa torta.
Ma per accedere al tavolo della torta si deve raggiungere il vincolo delle 6 milioni di autovetture prodotte.
E quale via migliore per abbattere questo vincolo se non le acquisizioni?
Specialmente se acquisizioni non cash?
Sembra dunque che la Fiat voglia esserci a tutti i costi al tavolo della torta, seguendo il pensiero di Larry Ellison (patron di Oracle che sta sbaragliando la concorrenza a suon di acquisizioni più o meno ostili).
Ma l'aspetto negativo di questo scenario è l'aspetto occupazionale perchè specialmente con l'acquisizione di Opel si avrà una capacità produttiva sovradimensionata e a rimanere in piedi saranno solo gli impianti più competitivi in termini di tecnologia e costo del lavoro.
E con quest'ottica gli stabilimenti più penalizzati sono quelli italiani.
Non tanto per malagestione aziendale ma perchè viene a galla la bassa competitività del nostro paese che penalizza fortemente i comparti industriali. 
Per troppo tempo lo stato ha garantito aiuti per stabilimenti inefficienti ed economicamente svantaggiosi ripartendo il costo ingiustamente sulla collettività.
Più tempo passa e più si vedono i danni causati dalle politiche assistenzialiste non selettive che hanno fatto crescere il debito pubblico senza creare vantaggi competitivi significativi ma solamente occupazione ingiustificata ed antieconomica.

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